BERNARDO DANIELA
Storico dell'arte, saggista, curatrice d'arte
PINO DEODATO
Mostra personale di scultura, Pino Deodato, Lieve... e così sia, El melek, Naaman, a cura di Daniela Bernardo, Spazio COMEL, Latina ottobre 2015.
La mirabile eredità di un codice
di Daniela Bernardo
Pino Deodato avverte l’alluminio quale elemento emozionale e, combinando la creatività con le possibilità tecniche offerte dal duttile metallo, realizza la scultura Colui che vede lontano, premiata alla terza edizione del Premio COMEL Vanna Migliorin 2014.
Colui che vede lontano, 2013
La composta figurina si libra leggera nel vuoto in assenza della forza di gravitazione. Tiene fermo il telescopio con ambedue le mani, la testa protesa per permettere all’occhio di fermare il movimento degli astri. Si staglia in solitudine contemplativa davanti alla grandiosità del creato, piccolissime le sue dimensioni contro lo sfondo del nulla. Un'intrinseca forza si sprigiona dalla materia e una dolce disarmante armonia invade l'essere, una musicalità percepita da tutti i sensi. Con muta eloquenza ci coinvolge a partecipare alla visione astrale, allegoria di un viaggio alla ricerca della “fonte orfica”. Si farà guida in un percorso iniziatico attraverso l’universo, viatico alla purificazione. Una sensazione di sgomento sublime pervade l’osservatore, conscio dell’immensità cosmica che si trova ad affrontare l’essere che vuole spingersi per quei sentieri.
A coronare il successo dell’opera vincitrice, confermato dal consenso unanime di critica e di pubblico, lo Spazio COMEL, dal prossimo 10 ottobre, ospiterà la personale di scultura dell’artista: Lieve… e così sia, El, melek, naaman.
Tre le installazioni in esposizione: La Sera, La Notte, Il Giorno con le quali l’artista riprende idealmente il dialogo con il suo pubblico. Immagini di espressività innocente appartengono al percepire estatico di Deodato. Frammenti poetici dai tratti istintuali primitivi tessono le trame di misteriose corrispondenze, di attimi sospesi in spazi fluidi. Una rappresentazione dall’apparente semplicità, vicina al sentire di Klee che affermava: “Si può ricominciare da capo partendo dalla stanza dei bambini”. Ed è a partire da quella stanza e dal sogno che egli sublima il suo mondo.
Non c’è più niente da fare, 2015
[...] Si allontana dal già noto e confonde, in modo consapevole, la realtà con la fantasia esaltando la soggettività, l'irrazionale. Forme dalla quieta armonia rivelano un dialogo profondo tra l’essere e l’esistenza celando, tuttavia, la chiave alla lettura interpretativa. Un modo peculiare di comunicare per simboli per cui nulla è più ciò che appare, legandosi il segno ad espressioni esoteriche. L’artista fa propri modelli originati dalle dottrine dei diversi orientamenti filosofici e dalla tradizione giudaico-cristiana elaborando un repertorio di immagini sincretiche.
La Notte, 2015
Il Giorno, 2015
[...] Pino Deodato porta in sé il dono di un codice ereditato e nelle sue creazioni trasforma l’esistenza profonda in magia del sentire. Decifrare il codice è comprendere il significato simbolico che egli pone in relazione dialettica con il mito, il favoloso preservando quel sapere ancestrale che riconduce a pura essenza i modelli archetipici presenti nella coscienza ma che è, anche, un modo di "vedere" con il cuore collegato saldamente all'amore.
[...] L’artista palesa il contenuto lirico e rarefatto di un sentire che si abbandona all'intuizione, lampo di verità che sostiene lo spirito ed eleva l'intelletto, fonte di luminosa creatività, capace di congiungere armonicamente alla Natura le proprie radici.
L'allestimento della mostra
Foto Daniela Bernardo
Inaugurazione e presentazione della mostra
10 ottobre 2015
Foto Adriano Mazzola
Presentazione del 25.10.2015
I bambini e l'arte, Once upon a time
di Daniela Bernardo
Buon pomeriggio bambini.
Le sculture che vedete alle pareti sono state realizzate con la creta da un artista che è sia scultore che pittore. Il suo nome è Pino Deodato nato nel sud dell’Italia, in un paesino della Calabria chiamato Nao. Molti anni fa quando Pino era ancora un bambino della vostra stessa età come consuetudine, dopocena, si riunivano nelle case amici e parenti. Alcuni di loro, cantastorie, raccontavano antichissime fiabe, tramandate da padre in figlio da molte generazione, proprio come le favole che vi raccontano i vostri genitori prima di dormire per aprire le porte ai sogni. Il papà di Pino sapeva fabbricare per il suo piccolo i più bei giocattoli che si potessero immaginare e desiderare, con grande abilità. In modo speciale sapeva incantare con le incredibili statuine del presepe da lui scolpite che, di anno in anno, accrescevano di numero. Ogni Natale le scene animate costituivano un forte richiamo per la gente del luogo. Anche le persone dei paesi lontani accorrevano, per riviverne i particolari riprodotti in maniera tanto mirabile. Pino si nutriva del mondo di fiabe della sua terra sviluppando la fantasia e la creatività e, gradualmente, imparava ad utilizzare l'innata capacità manuale ereditata dal papà di lavorare la materia. Viveva, ormai, in un mondo d’arte quel mondo che permette di esprimere ciò che sentiamo dentro di noi, attraverso la realizzazione di segni e forme ottenute dal disegno, dalla pittura, dalla scultura. Pino è un artista da molto tempo ormai, e la cosa più importante per lui è la creazione di immagini. E' per questo che noi scopriamo in ciò che scolpisce e dipinge il "bello", poichè rivela il suo sentimento, la sua poesia. Possiamo così comprendere che l’arte è possedere la capacità di creare con le mani ciò che l'intelletto e il cuore suggeriscono. È un dono che tutti possediamo e che possiamo sviluppare, perché è dentro di noi. Pino, dopo aver modellate e dipinto le sue sculture, le dispone sulle pareti per comunicare a noi il suo sentire. Sono immagini impresse nei ricordi sin dall'infanzia, ma ci sono, anche, altre che “inventa”, perché adesso, anche lui è un cantastorie, un moderno cantore.
Dove andate quando in casa volete stare in solitudine con la fantasia? È sicuramente nella vostra stanza che vi rifugiate, poiché è il centro del vostro universo. Anche Pino fa la stessa cosa. Seduto nella minuscola stanza legge storie da un libro preso in prestito dalla biblioteca dei ricordi. Uno dei tanti libri che ha stimolato la sua inventiva.
E, proprio, grazie all'immaginazione può evadere e raggiungere, a piacimento, le sue visioni, i suoi desideri. Ecco, vedete, si è allontanato dalla stanzina, sollevandosi in alto. Cammina offrendoci le spalle, come se volesse invitarci a seguirlo nel suo percorso. Ma dove sta andando e dove vorrebbe condurci? Sicuramente, è un itinerario che attrae l'attenzione sulle opere presenti in questa mostra e, magari, Pino desidera suggerirci un modo per scoprire il segreto della sua arte. Forse ci sta proponendo di seguirlo nel magico luogo segreto dove custodisce la sua creatività per ripetere gli stessi gesti da lui compiuti nel realizzare le sculture, partendo dal disegno, che ha dato forma ai progetti.
Ci suggerisce, ad esempio, di riprodurre il segno del "tondo". Quel cerchietto che è la prima forma ad essere tracciata dai bimbi, un segno innato, il più bello, il più perfetto.
Il cerchio è anche base alla costruzione della prima lettera dell'alfabeto, la "a". Può rappresentare una mela, ma anche riprodurre la luna e le stelle che lui osserva attraverso il telescopio, per vedere meglio gli astri del cielo.
E circolare è anche la forma del pane che Pino ci mostra e al quale attribuisce una grande importanza.
Un omino seduto proprio su un pane, che ricorda la forma del nostro mondo, ne tiene stretto tra le braccia un grosso pezzo. Questo gesto, in arte, racconta quanto sia indispensabile per tutti gli uomini della terra. L'artista avverte la necessità di condividerlo equamente con chi ne ha poco o niente, e ci chiede di aiutarlo, in maniera fattiva, a propagare il messaggio a quanti ancora non sono sensibili al problema. Il desiderio dell'artista è quello che nessuno abbia più a soffrirne la mancanza, e suggerisce una più equa distribuzione, anche della più piccola briciola, quale fatto essenziale per sconfiggere la fame.
Pino, attraverso l'arte, trasmette dei valori importanti chiedendoci di aiutare a realizzare, assieme a lui, un mondo migliore, più giusto.
Vogliamo iniziare, bambini, l'avventuroso viaggio in sua compagnia, utilizzando matite, colori e creta da modellare?
Condivisione, 2015
I bambini e l'arte, 25 ottobre 2015
Foto Daniela Bernardo