top of page

NUOVA PUBLICAZIONE

ALBERTO MANZETTI

 

               OPAC SBN

CATALOGO DEL SERVIZIO BIBLIOTECARIO NAZIONALE:

Foto D. B.

Alberto Manzetti nasce a Sant’Elia a Pianisi (CB) nel 1934. Si diploma al Liceo Artistico Statale di “Via di Ripetta” a Roma. È docente di Disegno e Storia dell’arte nei Licei di Stato. Negli anni sessanta collabora attivamente con il “Movimento Romano di Figurazione e Astrazione con-cettuale”. Nel 1970 vince a Milano il “Premio di pittura Neoespressionista” e il “Premio Lombardia”. Partecipa più volte nel tempo a “Arte Fiera” di Padova e Bologna. Nel 1993 ottiene riconoscimenti al “Ridotto” della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. È presente a Venezia nel 2006 con opere sul tema: Una città da salvare. Espone costantemente in mostre personali e collettive. Le sue creazioni fanno parte di numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Vive e svolge attività artistica a Latina.

Daniela Bernardo

"Manzetti Alberto, Sulle ali della creatività"

 “Come l’occhio vede, come l’occhio sente… È il cosmo che vedo!

Foto A. M.

 

Sulle ali della creatività è un saggio che percorre le particolari trame della sensibilità artistica di Alberto Manzetti. La scrittrice interpreta gli archetipi dal simbolismo orfico in una tensione rivolta a svelare l’idioma che rende lo spettatore progressivamente partecipe delle enigmatiche invenzioni e, stimolandone la forza immaginifica, lo coinvolge nel dialogo armonico che l’artista ha con il Cosmo alla ricerca dell’unità dimenticata.

La città utopica n. 3, 2012

           Polifonie universali nel “Segno” dell’Assoluto

 

Abbraccio con lo sguardo le opere di Alberto Manzetti[1] e fugaci emozioni sospendono il flusso dei pensieri mentre il sole, in un tramonto di fuoco sulle acque, riverbera oro sugli ori di pura astrazione bizantina velando di scarlatto il prezioso librarsi di arabeschi dai tasselli multicolore. Un pulviscolo di luce magica enfatizza la voce ferma dell’artista che, meditativo, esterna pensieri profondi dilatando il tempo e l’intuizione dello spazio:


 

 

 

 

Sintonia avvertita attraverso il colore e il rigore delle linee che combinandosi diffondono delicate e indefinite sonorità. Evidenze estetiche di un sentire profondo che indaga corrispondenze con le note musicali dal pentagramma ermetico, prossimo alla più alta poesia:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1]Dino Campana, Epigrafe ne Il più lungo giorno, 1913.

“… talvolta, nell’ascolto interiore di echi incessanti, il gesto creativo cerca istintivamente i ritmi in sintonia con il movimento delle onde che s’infrangono e rifluiscono disperdendosi nella vastità del mare…”

“[…] quello stato in cui si trova a volte l’anima, stato elementare armonico con tutte le cose, disinteressato, estraneo ad ogni contingenza […] Sono rumori spesso lontani, telluriche melodie, aliti di vento, nenie primordiali, […] ‘muti canti’, […] millenarie cadenze mediterranee, ‘l’acuto balbettio del mare subito spento’”[1].

L

La città delle allodole, 2013 pag.82
_PLA1774.jpg
DSC_0434.JPG
DSC_0439.JPG
scansione0035.jpg
scansione0046.jpg
scansione0036.jpg
DSC_0421 (3).JPG
scansione0007.jpg
DSC_0351.JPG
scansione0011.jpg
scansione0048.jpg
DSC_0426.JPG
scansione0047.jpg
DSC_0434.JPG
DSC_0439.JPG
scansione0049.jpg
_PLA1770.jpg
Città da salvare n. 10, 2006 pag. 76
Spazio urbano n. 18 pag. 92
La città utopica n. 8, 2012  pag. 72
bottom of page